Per recidiva locale di malattia si intende la presenza di malattia residua a livello del rene malato (in caso di chirurgia conservativa), oppure la presenza di crescita tumorale a livello della loggia renale omolaterale.

Recidiva locale dopo chirurgia conservativa

In caso di chirurgia conservativa, o terapie focali, una recidiva locale può essere dovuta ad una incompleta resezione della malattia primitiva o alla diffusione tramite microcircolo vascolare di alcune cellule tumorali.

In caso di evidenza di recidiva locale di malattia in seguito a chirurgia conservativa la nefrectomia radicale può essere suggerita.

Recidiva locale dopo chirurgia radicale

Le recidive locali dopo terapia radicale sono rare (1-3%), risultano più frequenti nei pazienti con malattia pT3 o pT4 e la diagnosi avviene mediante la TC o RM di follow-up. Il tempo medio di insorgenza delle recidive varia tra i 19-36 mesi dopo l’intervento.

In caso di recidiva locale di malattia il paziente può essere sottoposto a chirurgia della massa con o senza chemioterapia.

Storicamente veniva proposto un approccio chirurgico a cielo aperto, oggigiorno approcci mini-invasivi quali quello laparoscopico o robotico possono eventualmente essere proposti.

Alternativamente alla chirurgia trovano spazio anche altre opzioni terapeutiche quali la crioablazione, la radiofrequenza e le microonde.

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dr. Enrico Checcucci Urologo

dr. Enrico Checcucci
Dirigente Medico Urologo presso il Dipartimento di Chirurgia e Coordinatore del Gruppo Interdisciplinare di Cure per le Neoplasie Urologiche dell’IRCCS Istituto di Candiolo, Torino.