Che cos’è?

I reni sono due organi pari collocati simmetricamente nella parte posteriore dell’addome, a livello lombare. Essi fungono da organi emuntori in quanto, tramite la filtrazione del sangue, trattengono alcune sostanze di rifiuto prodotte dall’organismo, le quali verranno eliminate con le urine. 

Il carcinoma del rene è un tumore che origina dalla proliferazione incontrollata di cellule renali atipiche.

Il carcinoma a cellule renali (RCC) è la lesione solida più comune all’interno del rene (circa il 90% di tutte le neoplasie renali maligne), comprendendo diversi sottotipi con specifiche caratteristiche istopatologiche e genetiche.

Tumore del rene

I numeri del tumore del rene

Il carcinoma a cellule renali rappresenta circa il 3% di tutti i tumori maligni nella popolazione adulta, con una maggiore incidenza nei paesi occidentali. È possibile, tuttavia, anche riscontrarlo nella popolazione pediatrica con il nome di tumore di Wilms.

Nel genere maschile esso si manifesta con una frequenza quasi doppia rispetto a quello femminile. Inoltre, la probabilità di sviluppare questo tumore cresce con l’aumentare dell’età e il picco massimo di insorgenza è intorno ai 65-70 anni.

Negli ultimi decenni si è assistito ad un aumento dell’incidenza della malattia (fino al 2% annuo sia a livello mondiale che europeo): in Europa e Nord America si ipotizza che questo sia dovuto ad una maggiore prevalenza di “piccole masse renali” (≤ 4 cm) riscontrate occasionalmente durante l’esecuzione di esami di imaging addominale per accertamenti di routine o altre patologie (oltre la metà dei casi).

Per quanto riguarda l’incidenza in Italia, nel 2022 sono state stimate circa 12.600 nuove diagnosi (uomini = 7.800; donne = 4.800).

In caso di riscontro occasionale di una piccola massa renale, essa risulta maligna nel 75-80% dei casi.

Il tumore del rene si presenta nel 55% dei casi confinato al rene; nel 25-30% circa si presenta in fase loco-regionalmente avanzata e/o metastatica e, nel 25-30% circa dei casi, la malattia si ripresenta dopo chirurgia eseguita con intento curativo.

È stato stimato che oltre il 50% dei pazienti diagnosticati in fase precoce guarisca.

Nel 2022, la mortalità mondiale per RCC è stata di 179.368 decessi (115.600 uomini e 63.768 donne). In Europa, dagli anni ’90 i tassi di mortalità complessivi per RCC sono generalmente stabilizzati o in calo (anche in Italia). L’andamento del tasso di mortalità per età ne vede un aumento nei pazienti con età inferiore ai 5 anni, diminuendo gradualmente fino all’adolescenza; cresce nuovamente dopo i 20 anni di età per raggiungere infine un plateau durante l’età adulta/età anziana.

Sopravvivenza in Italia

La sopravvivenza in Italia a 5 anni spazia dal 45% fino al 71% (se in assenza di metastasi a distanza), sia negli uomini che nelle donne.

Questo dato è risultato in aumento negli ultimi decenni soprattutto grazie alle terapie target innovative per la fase avanzata.


dr.ssa Cecilia Gatti

dr.ssa Cecilia Gatti
Medico Specializzando in Urologia